Onorevoli Colleghi! - Da oltre venti anni la questione dell'uso degli animali negli spettacoli circensi è oggetto di attenzione pubblica e di critica. La sensibilità delle cittadine e dei cittadini nei confronti del benessere degli animali, infatti, è andata via via crescendo. Lo spettacolo circense, apprezzabile e da sostenere per i suoi contenuti artistici rappresentati da clown, giocolieri, acrobati, trapezisti, illusionisti, può invece essere considerato una manifestazione di violenza proprio per la presenza degli animali, costretti per la loro intera esistenza in anguste gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi contrari alla loro natura.
La crescente disaffezione del pubblico, prevalentemente costituito da bambine e da bambini, si può giustamente collegare alla crescente sensibilità animalista.
In Italia, Paese che ha la maggiore concentrazione europea di imprese circensi, il circo rischia di scomparire: il pubblico si allontana, gli incassi diminuiscono, la popolarità degli spettacoli con animali è in costante declino.
Occorrono degli interventi decisi a sostegno dell'arte circense, che non possono prescindere però da un provvedimento urgente per porre fine all'inutile, superfluo, anacronistico utilizzo di animali-schiavi, costretti alla prigionia e sottoposti a trattamenti coercitivi per offrire al pubblico uno spettacolo comunque diseducativo, poiché induce soprattutto i più giovani a pensare che ogni violenza sia lecita anche per il solo fine di intrattenimento.
La Lega anti vivisezione (LAV), principale associazione animalista italiana e rappresentante italiano di Europe for Animal Rights, ha promosso la proposta di legge che sottoponiamo alla vostra attenzione.
La proposta di legge prevede la dismissione degli animali dei circhi, unitamente a interventi di comunicazione a favore dei nuovi spettacoli senza animali e sostegni economici, in parte già previsti dal Fondo